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L’articolo a firma Marco Piazza su il Sole 24 Ore del 23 aprile 2020 tocca un tema poco dibattuto e alquanto misterioso che riguarda il Modello Unico PF 2020 ed in particolare il trattamento dei dividendi incassati da una persona fisica direttamente all’estero senza l’intervento di un intermediario residente.

Era noto tra gli operatori il discrimine che tali dividendi subivano rispetto al caso, invero più frequente, di incasso tramite intermediario residente.

Nel caso di incasso di dividendi tramite intermediario residente vige infatti la regola del cosiddetto “netto frontiera” in pratica l’intermediario applica l’imposta (necessariamente) sostitutiva, non sull’importo lordo del dividendo erogato ma sull’importo al netto delle eventuali ritenute estere subite dal contribuente. Il netto frontiera se vogliamo è un metodo un po’ grezzo ma sicuramente efficiente per eliminare la doppia imposizione sul dividendo.

Nel caso invece di incasso di dividendi direttamente su conto estero era nota agli operatori la tesi dell’amministrazione finanziaria secondo la quale tali dividendi sarebbero dovuti confluire nella dichiarazione dei redditi del contribuente italiano al lordo delle eventuali ritenute subite all’estero per essere quindi tassati ad imposta sostitutiva del 26% sull’importo lordo senza possibilità di ottenere il credito d’imposta per imposte assolte all’estero con evidente effetto di doppia imposizione. In tal senso deponeva, nonostante il generale dissenso della dottrina, anche il fatto che il modello Unico PF, fino all’ultima versione pubblicata, non riportava alcun campo dove indicare l’imposta assolta all’estero.

Con sorpresa quindi nell’osservare il modello Unico PF 2020 notiamo che è apparsa al rigo RM 12 la Colonna 5 dove indicare l’imposta assolta all’estero e con maggior stupore leggiamo nelle istruzioni che nella successiva colonna 6 andrà indicata l’imposta dovuta scomputando l’importo di colonna 5 (ossia l’imposta assolta all’estero).

Benissimo si dirà, certo! l’unico problema è che così facendo il discrimine si rovescia a favore dell’incasso dei dividendi direttamente su conto estero. E quindi non resta che concludere condividendo la richiesta del Prof. Piazza, probabilmente è giunto il momento di far chiarezza.

 


Post scritto da:
Dott. Marco Snichelotto
 

Dottore commercialista e revisore legale

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